Oslo pt. 3 : Norsk Folkemuseum – Museo delle Navi Vichinghe – Museo Kon-Tiki – FRAM la nave dei ghiacci

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Giornata dedicata ai musei più famosi di Oslo! Nonostante la parola “museo” intimorisca molte persone, quelli che andremo a visitare sono tutt’altro che noiosi e convenzionali.

Il primo della nostra lista è:

IL NORSK FOLKEMUSEUM

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Il Museo del Folklore norvegese si trova sulla penisola Bygdøy a Oslo e ospita un museo all’aperto con 160 edifici storici. Viene aperto nel 1881 e diviene il primo Museo a cielo aperto nel Mondo!

Incontriamo persone in costumi popolari norvegesi, arte popolare, arte sacra e cultura Sami. Inoltre vi sono mostre temporanee, programmi per il pubblico e attività per i bambini tutto l’anno!

Ci affascina fin da subito! Iniziamo l’esplorazione!

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Il Museo è composto da edifici rurali e urbani, presi in giro per la Norvegia.

E’ diviso a zone in un percorso temporale che va dal  Medioevo al XX secolo!

Il nostro viaggio inizia dalla campagna con fattorie ed edifici provenienti da diverse parti della Norvegia rurale.

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Oggi c’è una bellissima giornata! Il sole è caldo ed è molto piacevole passeggiare fra le brughiere e gli ampi campi. Non sembra di essere vicino al centro città nel XXI secolo… ci siamo persi nel tempo! 😉

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Si passa da case semplici a costruzioni più elaborate appartenenti agli uomini più ricchi dell’epoca.

L’attrazione principale è la Stave Church risalente al 1200 circa.

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Solo circa un terzo dei materiali è originale dell’epoca, il resto della chiesa fu ricostruita usando la chiesa di Borgund Stave a Sogn come esempio.
Gli alti portali sono riccamente scolpiti con motivi vegetali intrecciati e draghi. La chiesa fu probabilmente decorata in epoca cattolica con pitture colorate di Santi.

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Sono numerose le iscrizioni runiche e le incisioni datate al primo medioevo nella chiesa. La maggior parte si trova nel presbiterio e mostra figure di animali, umani e simboli geometrici.

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Dopo la Riforma nel 1537, tutti gli arredi del periodo cattolico furono rimossi e sostituiti dalle gallerie e dai pulpiti che si trovano solitamente negli interni delle chiese post-Riforma.

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E’ davvero estraniante, non avevo mai visitato una chiesa del genere. Il profumo del legno e la penombra dei corridoi ci fanno nuovamente volare in un epoca lontana e sconosciuta che però, da subito, ci accoglie…

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Gli edifici, gli animali liberi e le persone in abiti d’epoca, ci rendono parte di un mondo vibrante, sanno raccontarci molto, attraverso i loro movimenti.

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Ci mostrano come hanno utilizzato le risorse naturali disponibili attraverso le ere più lontane fino ai tempi recenti, nonostante gli inverni rigidi.

I campi, nei pressi della fattoria principale, vengono pascolati in primavera e in autunno, poi in estate le mucche, le pecore, le capre e in alcuni casi i maiali venivano portati nel caseificio estivo, sulle colline o sulle montagne.

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In questo modo la produzione di latte era più alta e la qualità era la migliore quando la mandria poteva mangiare a sazietà in rigogliosi prati di montagna. Se il caseificio di montagna era abbastanza vicino alla fattoria principale, il latte veniva portato a casa ogni giorno!

Le donne mungevano le mucche e producevano formaggio e burro. I bambini guardavano le mandrie! ❤

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Tutto ciò cambia radicalmente nell’800 quando la crescita dei caseifici commerciali, aumenta la produzione lattiero-casearia estiva danneggiando molti dei caseifici estivi di montagna.

Ci ritroviamo così in un’altra epoca…

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Queste strutture rappresentano le residenze di città ma comunque i cittadini dipendevano dai campi vicini per soddisfare le loro necessità quotidiane.

Nel centro della città, gli edifici a due piani del 1600 subiscono cambiamenti fino al 1850. A quel tempo la città era circondata da stazioni ferroviarie su due lati, dal mare e da un distretto industriale. All’interno di questa area la proprietà era preziosa e si svilupparono molteplici case e piccole imprese.

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Vi era anche una zona periferica cresciuta dopo il 1881 ma a causa della povertà e del crimine, era considerata un’area problematica.  Lì vivevano circa 1800 persone in case fatte di tronchi o tavole, spesso lasciate senza pannelli esterni da molti anni. La maggior parte delle case aveva solo una stanza e una cucina. Se c’erano altre stanze, queste erano abitate da altre famiglie, la cucina era condivisa e non c’era acqua corrente.

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Insomma, ci viene raccontata l’evoluzione di quella che oggi è una delle città più moderne d’Europa, quasi come un viaggio nel tempo! Davvero una visita magica! ❤

Torniamo nel XXI secolo, di colpo stiamo camminando sul ciglio della strada fiancheggiato da automobili. Proseguiamo e a pochi metri dal Museo del Folklore c’è:

IL MUSEO DELLE NAVI VICHINGHE

Il Museo venne completato nel 1957 ed è formato da una grande sala d’esposizione, semplice ed essenziale, dove le protagoniste assolute sono le navi vichinghe ritrovate nel ‘900.

La nave Oseberg è la prima ad accoglierci.

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Venne ritrovata da un contadino in un cimitero nel 1904. Lo scavo fu portato a termine in meno di tre mesi ma ci vollero 21 anni per recuperare tutti i pezzi e restaurare la nave. Venne asciugata molto lentamente prima di essere assemblata con oltre il 90 % della falegnameria originale!

La seconda nave, protagonista dell’esposizione, è la Gokstad.

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Fu realizzata intorno all’890 d.C. ed era una nave flessibile, veloce e adatta alla navigazione in mare aperto. La sua fattura semplice la rendono adatta all’esplorazione e ai viaggi commerciali.

Intorno al 900 d.C. la nave Gokstad fu usata come tomba per un uomo ricco e potente e sul retro  fu costruita una camera funeraria dove fu deposto il morto. Lo scheletro ritrovato racconta la storia di uomo morto in battaglia, a causa di un grave taglio su entrambe le gambe e una profonda pugnalata sulla coscia destra, era alto 180 cm e probabilmente si trattava di un comandante importante o del capo di una famiglia reale.

In fondo alla sala, infine, c’è la Nave del Tonno.

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Fu trovata nel 1867 nella fattoria Nedre Haugen a Rolvsøy. Fu la prima nave vichinga ad essere riportata alla luce in un’epoca in cui l’archeologia moderna non aveva ancora preso forma, soprattutto in Scandinavia, ma nonostante lo scavo brutale, è ancora una delle navi vichinghe meglio conservate al mondo.

Insieme al corpo della nave, è stata ritrovata anche la camera sepolcrale con i resti di un uomo e lo scheletro di un cavallo.

Lo spazio museale a croce latina è piccolo e angusto, ci si muove con fatica e non si riesce bene a studiare i dettagli dei reperti. E’ davvero un peccato! Sul sito ufficiale comunque ho letto, qualche tempo fa, che sono in corso i lavori per la realizzazione di una nuova sala museale dove esporre al meglio le navi. Bene! 😉

IL MUSEO KON-TIKI

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Altro interessante museo interattivo che vibra sulla penisola è il KON-TIKI “LA PIÙ’ GRANDE AVVENTURA NEI MARI DEL NOSTRO TEMPO”! 

Nonostante abbia passato l’infanzia a leggere le storie e le avventure dei più importanti esploratori, veri o di fantasia, mi era completamente sfuggita l’avventura dell’esploratore e antropologo norvegese Thor Heyerdahl ! Nel 1947 è diventato famoso per aver compiuto più di 9.200 km fra le pericolose onde dell’Oceano Pacifico, a bordo di una zattera di 20 metri!

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Non era solo, con lui partirono altre cinque persone, e dopo 101 giorni di navigazione, nei quali rischiarono spesso il naufragio e la vita, raggiunsero  la Polinesia.

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Kon Tiki era il nome della zattera sulla quale viaggiarono e veniva dal nome del dio della pioggia e del vento, secondo la popolazione Inca. Il viaggio fu un successo straordinario e Thor divenne famosissimo in tutto il mondo!

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Davvero affascinante!! Da quando l’ho scoperto, ho letto tantissimo su di lui. Hanno pure realizzato un film documentario che vinse l’Oscar nel 1952! 😀

La sua avventura iniziò perché Thor era convinto che i primi ad aver colonizzato la Polinesia fossero stati gli Inca e con questo viaggio voleva, a tutti i costi, dimostrare la sua teoria. Però recenti studi sul DNA delle popolazioni polinesiane hanno dimostrato che si sbagliava.

Beh, è stato comunque un viaggio incredibile! Una di quelle avventure nei mari che sono Jules Verne aveva saputo immaginare fino ad allora! 😉

 

La giornata sta per volgere a termine ma prima di andare via, un altra piccola attrazione cattura la nostra attenzione!

LA NAVE FRAM

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La Fram fu la prima nave costruita in Norvegia per la ricerca polare. Fu utilizzata in tre importanti spedizioni:

  1. Oceano Artico 1893-96
  2. Arcipelago artico a ovest della Groenlandia, oggi conosciuta come la regione Nunavut in Canada, 1898-1902
  3. Antartide al Polo Sud 1910-12

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Molte erano state le navi lacerate e affondate dal ghiaccio durante le spedizioni ma la Fram era stata realizzata “così piccola e così forte possibile … che era improbabile che potesse essere distrutta dal ghiaccio”. E fu davvero così! La nave aveva un doppio rinforzo nello scafo ed era ricoperta da uno strato di feltro catramato seguito da tre strati di pannelli con isolamento.

Oggi, questa orgogliosa piccola nave è in mostra nel museo che porta il suo nome ed è possibile visitarla e salire a bordo!!! 😀

 

FINITA LA NOSTRA ESPLORAZIONE DELLA PENISOLA BYGDØY! ❤

Una giornata INCREDIBILE!! 😀

Oslo mi ha sorpresa! Non c’è nulla che non abbia apprezzato! E scommetto che ha ancora tantissimo da offrire! Purtroppo è il nostro ultimo giorno. Domani mattina ci aspetta il treno che ci condurrà a Myrdal e poi a Bergen!

Al prossimo Mercoledì per l’ultima avventura Norvegese! 😉

STAY TUNED!