Alta: Il Canyon – Esploriamo la diga – La Cattedrale dell’Aurora Boreale

cropped-laura_consfondo1.pngOre 9. Un’altra partenza! Un’altra avventura! Ma prima un ultimo sguardo alla nostra breve tappa: Honningsvag.

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Non ho parlato di questa cittadina. Nasce come villaggio di pescatori e poi, proprio grazie alla fortuna del Promontorio di Capo Nord, si afferma come tappa di sosta principale per crociere, esploratori e turisti di ogni tipo.

Il pullman imbocca la strada che conduce nuovamente al Tunnel di Capo Nord ed io osservo Honningsvag da lontano per l’ultima volta…chissà se un giorno ci rivedremo!

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Prossima tappa: ALTA!

E’ una tappa insolita, non molte persone scelgono di giungere in questa cittadina  norvegese, infatti, se sul pullman per Capo Nord eravamo in 20, adesso siamo in tre! :-O

Stavolta il viaggio durerà solo 5 ore, ripercorriamo di nuovo la lunga e stretta strada frastagliata che costeggia il mare, oltrepassiamo il Tunnel per imboccare poi la via che conduce alle montagne…

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Tutto intorno a noi è neve e sterpaglia... mi sembra già abbastanza freddo e desolato così ma l’autista mi racconta che durante l’inverno la neve è così alta che sono costretti a scavare alla ricerca delle strade e i mezzi di trasporto passano inevitabilmente in mezzo a due altissimi muri di ghiaccio e neve, andando incontro a evidenti pericoli di crolli improvvisi!

Non riesco ad immaginarmi una situazione del genere e faccio una rapida ricerca su internet…

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Rimango senza parole! Immaginate 12 ore di viaggio così?? C’è da impazzire! :-O

Per fortuna viaggiare in estate, osservando il panorama selvaggio, è quasi un piacere! 😉

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L’autista continua a raccontarmi delle popolazioni che abitano lì (i Sami! Ne avevamo già parlato QUI), di quanto sia duro l’inverno, soprattutto per loro che vivono nelle tende, e mi raccomanda di provare le lakka ovvero dei frutti simili alle more, di colore arancione che per i Sami sono un tesoro, in quanto pienissime di vitamina C e grassi, e che crescono spontaneamente solo fra il 55° e il 78° parallelo!

Bene! Me ne ricorderò! 😉

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Finalmente, ALTA! Abbiamo prenotato un’escursione e non vediamo l’ora di dare il via a nuove scoperte! ❤

Ci affrettiamo a sistemarci in hotel, mangiamo qualcosa e incontriamo così Ellinor, la nostra guida! 😉 Saliamo in macchina con lei e si va, direzione: Gran Canyon!

L’ALTA CANYON

Non è possibile raggiungere le zone più alte e selvagge della città senza una guida esperta! Non si scherza! Siamo stati registrati prima di poter proseguire la nostra strada lungo le scure montagne in ardesia e la guida ha un sguardo e un modo di fare sicuro e vigile! Potevamo muoverci in libertà ma non ci perdeva d’occhio nemmeno un secondo!

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Incontriamo tantissime renne! ❤

Ellinor ci spiega che non sono selvagge ma appartengono agli allevamenti dei Sami! Sono, infatti, marchiate con il simbolo della tribù di appartenenza ma nonostante ciò, vengono lasciate libere di correre, pascolare…e bloccare le automobili! 😀

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Le renne sono considerate degli animali “stupidi” perché se si ritrovano a dover attraversare la strada mentre sta arrivando un’automobile, scappano sì, ma lungo la strada! Possono andare avanti così anche per parecchi chilometri! 😀

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Giungiamo al Canyon! Il più grande d’europa! Una gemma nascosta a circa 25 chilometri a sud della città!

È possibile percorrerlo in autonomia per circa 6 km, poi è vivamente sconsigliato proseguire senza una guida esperta!

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In queste terre vivono le leggende sulla presenza dei troll sotto i ponti e nelle foreste. La nostra guida ci racconta tantissime storie al riguardo e non nasconde di aver avuto anche lei paura di incontrarne uno da bambina.

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Erano per lo più storie raccontante ai bambini indisciplinati per metterli in riga ma ammette che a volte, in inverno e durante la notte c’è sempre qualcosa di misterioso che girovaga per le lande desolate…

Sfido chiunque a non immaginare delle creature leggendarie nascoste fra la vegetazione che rinasce dopo mesi di intorpidimento sotto la neve !

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Seguiamo il fiume Alta per diversi chilometri fino a raggiungere la centrale idroelettrica. Da lì il canyon continua nell’entroterra ma è poco visibile in quanto fa parte del serbatoio della diga.

ESPLORIAMO LA DIGA

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Ci viene raccontato tutto sulla realizzazione di questa centrale, innovativa e all’avanguardia. Produce energia pura! E questo, la nostra guida, ci tiene a ribadirlo! Tutto è stato fatto per salvaguardare il territorio ma ci parla anche delle ovvie controversie scatenate dalla sua realizzazione negli anni ’70. Un conflitto nato dal timore di poter allontanare i salmoni che deponevano le uova nel fiume, danneggiando così la famosa pesca del salmone.

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Ellinor ci conduce davanti all’ingresso della centrale. Di nuovo, autorizza l’ingresso e ci registra… Anche se la centrale elettrica è attiva, di solito c’è solo una piccola squadra di manutenzione sul posto o anche nessuno e infatti eravamo solo noi tre! 😀

Mettiamo i caschetti ed entriamo! 😀

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L’accesso è scavato nella montagna sul lato della diga e il tasso di umidità è davvero molto alto!! Mi si gela tutto! 😀

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Camminiamo giù per la montagna per circa un chilometro fino al centro visitatori, dove ci viene mostrata la mappa di tutta la centrale e ci vengono raccontati altri dettagli sulla sua costruzione, più o meno interessanti! 😉

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E poi, ci ritroviamo sulla diga! Ad ammirarne la grandezza e la meraviglia del paesaggio che la circonda! 😀

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Il Canyon è davvero profondissimo!! Laggiù la neve resiste al mite clima estivo e la diga è pienissima! Il livello dell’acqua è molto alto ma è proprio questo che la rende sicura! Più acqua fa pressione, più la struttura ha stabilità! 😉

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È ora di ritornare!

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Leviamo i caschetti, saliamo in macchina e partiamo! C’è veramente tanto freddo e la guida ci dice che è un freddo insolito! Normalmente a Luglio la neve non c’è più…e invece quest’anno era ancora tutto innevato e persino il lago della città non si era ancora scongelato! Avremmo potuto camminarci sopra senza il minimo pericolo che il ghiaccio si rompesse!

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Non ci sono più le mezze stagioni, Ellinor era preoccupata e io subito pensai alla mia terra, la Sicilia, in quel momento arsa da un sole cocente con picchi di oltre 45°! Praticamente l’opposto! :-O

Arrivati davanti al centro turistico, la ringraziamo e ci salutiamo! Era quasi ora di cena ma volevamo vedere un’ultima cosa.

LA CATTEDRALE DELL’AURORA BOREALE

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È molto recente, venne infatti consacrata nel 2013, realizzata in calcestruzzo e lastre di titanio. Questo nome le venne attribuito a seguito del fatto che la città si autodefinì proprio “città dell’Aurora Boreale”.

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All’interno della chiesa veniamo avvolti dal calore delle tante luci a led che risaltano sullo smalto blu delle pareti e il calore degli arredi in legno di quercia.

Attira subito l’attenzione la statua del Cristo, alta circa 5 metri in bronzo.

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Vi è la credenza che a volte il suo viso cambi e si rivolga alla platea. Alcuni sostengono sia solo un’illusione ottica data dalle luci, comunque è una statua molto significativa perché rappresenta sia il sacrificio di Cristo crocifisso vinto dalla morte corporale che il Cristo benedicente che trionfa e resuscita.

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Nella parete di fronte, i segni semplificati degli apostoli e l’organo realizzato da una bottega svedese e consacrato durante la Domenica delle Palme del 2014.

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Infine, molto suggestiva è la cosiddetta Sala della Torre che custodisce la scala di Giacobbe alta 8 metri e rivestita d’oro.

Contemporanea e ben strutturata, merita davvero una visita.

Ora però è ora di cena e poi dobbiamo tornare il hotel, domani abbiamo il per Oslo!! Non vedo davvero l’ora!

Ma…dimentico qualcosa???

Certo! Devo assolutamente provare le lakka! Le more arancioni! 😉

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Allora, non è male! E’ un po’ asprigno ma ha un sapore deciso. Questo dessert era una sorta cheesecake e sorbetto…molto buono e fresco! 😉

Questo è tutto! Al prossimo Mercoledì per visitare insieme OSLO! 😉

Intanto non dimenticate che ogni giorno ci saranno nuove foto e info sul profilo FB e Instragram! 😉